Fonte: notizia estratta da Servalli Sindaco del 28 Maggio 2023
Il primo decesso nella Città di Cava (il toponimo di Cava de’ Tirreni origina il 23 ottobre 1862) per il contagio della nefasta pestilenza, si registrò a Casa Costa di San Cesareo, nel Distretto di Metiliano, poi a Casa Vallone di Dragonea e Casa Angrisani di Sant’Arcangelo, entrambe nel Distretto del Corpo di Cava, ed il 25 Maggio 1656, giorno dell’Ascensione, a Casa Rosi, nel Casale della Santissima Annunziata, nel Distretto di Sant’Adjutore.
Il Vescovo Monsignor Lanfranchi fece annotare nei registri della Curia che solo nella Città di Cava, a causa della peste, perirono 6.300 persone, di cui: 100 sacerdoti secolari, 40 frati, 80 chierici, 12 notai ed altrettanti medici. Nella chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari in Dupino, il 24 Giugno 1656, furono sepolte 22 persone.
La prima processione Eucaristica, officiata con sole poche donne, venne svolta nell’autunno del 1656 da Don Angelo Franco, l’unico superstite dei quattro Parroci della Santissima Annunziata il quale, giunto sul terrazzo superiore del Castello di Sant’Adjutore, posizionatosi nei quattro punti cardinali, impartì la Santa benedizione alla gente della valle. La peste finì di propagarsi e dal dicembre dello stesso anno non si contarono più vittime. Dall’anno seguente (era il 1657), ogni anno, i cavesi ricordano quello spaventoso evento ed il Celestiale Miracolo Eucaristico con i Festeggiamenti in Onore del Santissimo Sacramento, detti genericamente e solamente dal dopoguerra: “festa di castello”, replicandola nel giorno di giovedì dell’ottava del Corpus Domini.
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