Una complessa operazione di polizia giudiziaria ha portato all’arresto di due faccendieri e un commercialista di Salerno, nonché a perquisizioni a Cava de’ Tirreni, nell’ambito di una truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea. L’operazione, denominata “La giostra si è fermata”, ha visto l’amministratore salernitano di una società formalmente ubicata a Pesaro finire in carcere, mentre gli altri due complici sono stati posti agli arresti domiciliari. Il commercialista è stato sospeso dall’albo per un anno.
Le Indagini
Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, hanno rivelato un sistema di frode volto a ottenere finanziamenti pubblici illeciti. Grazie all’operazione, sono stati sequestrati beni per un totale di 490.198,62 euro e sono state bloccate richieste di finanziamenti del PNRR per oltre 15 milioni di euro che sarebbero stati erogati da SIMEST. Le indagini hanno inizialmente riguardato una società a responsabilità limitata con sede formale a Pesaro, beneficiaria di finanziamenti agevolati e garantiti dallo Stato e dall’Unione Europea.
Le Perquisizioni
Perquisizioni sono state effettuate nelle abitazioni, uffici e altri luoghi collegati agli indagati, principalmente a Salerno e Cava de’ Tirreni, con il supporto di un’unità cinofila specializzata nella ricerca di denaro, il cosiddetto “cash dog”. L’operazione ha evidenziato 15 casi di truffa aggravata, bloccando l’erogazione di oltre 15 milioni di euro destinati al sostegno delle imprese italiane nel percorso di internazionalizzazione.
Questa operazione ha messo in luce un vasto sistema di frode, prevenendo ingenti danni economici allo Stato e all’Unione Europea.
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