Fonte: Pagina Facebook Ufficiale del Sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli

È tra le manifestazioni di fede più antiche d’Italia e del mondo, tale da far diventare Cava de’ Tirreni, una Città Eucaristica. Per il 365º anno consecutivo la Sacra Ostia è stata innalzata dai quattro angoli della terrazza del Castello di Sant’Adiutore per invocare che la mano del Signore si posi benevola su tutta la vallata. Don Orazio Soricelli, così come don Angelo Franco nel 1656, ha impartito ieri sera la solenne benedizione a testimonianza della fede e della tradizione del Popolo cavese. Nel mese di maggio del 1656 la peste bubbonica colpì la Città di Cava, falcidiando vittime ogni giorno, la popolazione era decimata, tante furono le suppliche ai santi, ma il morbo non si arrestava. L’ultimo rimasto dei parroci della chiesa dell’Annunziata, preso dallo sconforto, si incammino, seguito da poche donne, in una processione penitenziale fino alla sommità del castello e da lì invocò il perdono dei peccati e con il Sacro Ostensorio benedisse tutta la città. La tradizione narra che la peste cessò miracolosamente dopo aver dimezzato la popolazione mietendo oltre 6300 cavesi. Da allora, ininterrottamente, nell’Ottava del Corpus Domini, si ripetono i Festeggiamenti in onore del Santissimo Sacramento e nacque la Festa di Monte Castello, con i cavesi armati di pistoni, l’arma di difesa dei cittadini pronti ad accorrere non appena chiamati alle armi per difendere la vallata, che accompagnavano la processione e sparavano in segno di giubilo. Anche quest’anno il Covid 19 ha costretto l’Ente Montecastello ad organizzare una edizione solo religiosa e conforme alle norme anticontagio, ma sono ritornati i colori e le figure dello spettacolo pirotecnico. “Un segnale di ritorno alla normalità, anche se non siamo ancora usciti pienamente dalla pandemia – ha sottolineato il Sindaco Servalli – Con l’atto di fede che i cavesi hanno perpetuato anche quest’anno, ci affidiamo nuovamente al Santissimo Sacramento con l’auspicio che diventi sempre più forte il senso di comunità nel segno del dialogo e della fratellanza”.